Se l’HTML conferisce la struttura ad ogni pagina web e i CSS ne definiscono l’aspetto e la disposizione, il linguaggio di programmazione JavaScript certamente si occupa di gestire il modo in cui la pagina deve comportarsi davanti a eventi specifici quali l’invio di un modulo, il movimento del mouse o il click su un bottone. In altri termini, JavaScript, ideato nel 1995, offre la possibilità di modificare dinamicamente le pagine web a seconda di come l’utente interagisce con il browser (programmazione lato client).
Esempio di script:
var a = 5;
var b = 7;
alert( a + b );
In realtà, molti di coloro che sviluppano siti web non conoscono in maniera approfondita tale linguaggio, ma si appoggiano a librerie come jQuery, MooTools, Prototype ed altre. Di queste una delle più famose ed utilizzate è proprio jQuery, che, a partire dal 2006, persegue il preciso intento di facilitare, di estendere e di rendere compatibili le funzionalità native di JavaScript, manipolando gli stili CSS e gli elementi HTML, aggiungendo effetti grafici e comodi metodi cross-browser (metodi cioè che vengono resi allo stesso modo dalla più ampia gamma di browser).
Esempio di istruzione jQuery:
var img = $(“img”);
var src = img.attr(“src”);
Esempio delle differenze tra JavaScript e jQuery:
<a id=”mioLink” href=”https://www.pippo.it/”>link</a>
document.getElementById(“mioLink”).href; // JavaScript nativo
$(“#mioLink”).attr(“href”); // jQuery
Approfondimenti: