È competenza della programmazione back-end occuparsi di quanto serve per far funzionare l’interfaccia tra sito (o applicazione) e utente. Ciò significa, ad esempio, realizzare un’area riservata che permetta ai soli autorizzati di accedere a certe risorse.
Al contrario dello sviluppo front-end, la programmazione back-end è “invisibile” all’utente. Tuttavia, i suoi effetti si riflettono sulla capacità di utilizzare un sito da parte di chi lo naviga. Essa richiede la conoscenza di un linguaggio di programmazione e di un database.
Linguaggi specifici lato server, utili per la programmazione, sono PHP, ASP, JSP, etc., mentre i database più famosi sono MySQL, PostgreSQL, Oracle Database, Microsoft SQL Server, etc.
Nel corso degli anni mi sono spesso trovato nella situazione di dover usare linguaggi lato server per portare a compimento siti di una certa complessità. Talvolta, ho dovuto sviluppare ex novo dei pannelli di amministrazione affinché i miei clienti potessero gestire in autonomia i contenuti del loro sito. Altre volte, invece, si è trattato di riuscire a elaborare semplici moduli di contatto in modo da archiviare i dati inseriti e inviare email di conferma.
Ultimamente, la conoscenza del linguaggio PHP mi aiuta a personalizzare con maggior profondità ed accuratezza i siti realizzati con il CMS WordPress.
Approfondimenti:
» Le due facce dello sviluppatore web